Dopo aver pubblicato alcuni lavori a suo nome, Jim James ha rispolverato i My Morning Jacket con la seconda parte dell'ultimo disco della band risalente ormai al 2015. La storia è questa: è pronto un album nuovo, scritto nel 2019, ma non si può andare in tour e allora meglio aspettare. James mette mano alle sessioni di "Waterfall" ed esce fuori "Waterfall II". Un disco di b-sides quindi? Tecnicamente sì, ma sarebbe riduttivo bollarlo così, anzi per i "My Morning Jacket" si tratta del lavoro più ispirato da un po' di tempo a questa parte.
La recente vena pop psichedelica è rimasta e sono poche, ma bellissime le code elettriche ("Wasted"). Il songwriting è a fuoco, con un riuscito mix di ballate al piano e voce, vedi "Spinning My Wheels" o "Feel You" che sembrano uscite dalla penna del compianto Shawn Smith, di dolci brani psichedelici come "Still Thinking", di ballate coutry folk come la struggente "Welcome Home", di rock scanzonato ("Climbing The Ladder").
La perla del disco è la soul ballad "Run It" dove il timbro caldo di Jim James balla con il dolce groove della band.
I suoni sono cristallini e gli arrangiamenti calzano a pennello ai dieci brani che compongono un' opera di grande classe, persa tra Prince, Neil Young e Brad.
[Francesco Traverso]
Canzoni significative: Run It, Welcome Home, Still Thinking.
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