Il passo successivo ai Jesus & Mary Chain furono questi My Bloody Valentine. Melodie eteree, quasi irreali, sommerse in uno muro di chitarre noise. Una mistura spaziale e allucinogena di chitarre impazzite, slegate, fischianti e disturbanti. Sparisce del tutto il concetto di canzone, buttato giù a cannonate da un muro di suono senza pari. Non esistono strofe, ritornelli, nè tantomeno assoli. Sparisce il concetto di costruzione "pop". Tra le decine di chitarre potrete sentire gli spettri di quello che fino a qualche minuto prima conoscevate come "rock". Distorte pure le idee di volumi. Un lampo di genialità pura brilla tra questi solchi, frutto di una mente superiore (Kevin Shields) troppo spesso bistrattata e trattata come figura di secondo piano. "Loveless" toglie ogni speranza fin dal titolo. E' l'equivalente musicale di "Dog Star Man", allucinazione visiva e mentale del regista Stan Brakhage. Un opera astratta, destrutturante e distruttiva. Oltre che profondamente seminale.
[Dale P.]
Canzoni significative: canzoni?
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