Piece Of Cake esce nel 1992. Data in cui tutte le major erano alla caccia dei nuovi Nirvana. Chi meglio dei Mudhoney poteva incarnare il futuro? Bhè, onestamente, penso un milione e mezzo di altre band!! La Reprise se li prese ma non ci capì una mazza su cosa farsene di un gruppo così. La cosa geniale è che la major impiegò altri due dischi per accorgersene!! Ma quelli erano altri tempi e una fettina di popolarità spettò pure ai Mudhoney. Complici le interviste a Kurt Cobain che non smise mai di citare i Mudhoney fra i suoi gruppi preferiti e un singolo come "Suck You Dry". L'industria discografica era impazzita, lo sappiamo, ma era certamente in uno stato di salute migliore di oggi! Per chi scrive, "Piece Of Cake" rimane uno dei punti più alti toccati dalla band, assieme al successivo "My Brother The Cow" e all'esordio "Superfuzz Bigmuff". Ce ne sarebbero di cose da dire su quello che si trova qua dentro: chiariamo subito che il gruppo di Steve Turner non accettò nessuna sorta di compromessi. Il suono è un'evoluzione del classico "garage/grunge" tanto caro alla band, con in più stramberie tipo intro techno, divagazioni e ballate. Non una caduta di tono (cosa che non si poteva dire dei vecchi dischi), non una canzone che non sia capolavoro puro, impossibile citare le più significative. Cito solo quelle a cui sono più affezionato: "Blinding Sun", "Living Wrech", "Youth Body Expression". Un classico degli anni 90.
Canzoni significative: tutte.
[Dale P.]
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