Immaginatevi di essere dei freakettoni olandesi e chiamarvi "The Kilimanjaro Darkjazz Ensemble". Adorate sia il jazz che le trame oscure. Ovviamente gotiche ma anche elettroniche e, perchè no, pure doom e drone.
Essendo un ensemble jazz è normale trovarsi ad improvvisare, a lasciarsi andare in territori più ostici ma, contemporaneamente, più amichevoli.
Ecco che nascono "The Mount Fuji Doomjazz Corporation", uno spin-off live con ospiti e attitudine doom drone.
Abbandonate quindi le classiche strade elettrojazz un po' post rock e mettetevi giusto al fianco degli oscuri e purtroppo misconosciuti Bohren & der Club of Gore (che poi escono su Ipecac, mica sull'ultima delle label).
Luci spente, pochi rintocchi, note lunghe, crescendi estenuanti e parecchia psichedelia acida. Un trip adifficoltoso ed estenuante (75 minuti di materiale) ma allo stesso tempo particolare e gustoso, ben più "jazz" del tanto chiacchierato "Monoliths & Dimensions" dei Sunn O))) .
"Succubus", con la sua aria da film di genere anni 70 (è stato infatti registrato mentre sullo sfondo era in proiezione l'omonimo film di Jess Franco), si infila di diritto fra le lentezze sofisticate di "Dolores" dei Bohren & der Club of Gore, con i suoi eleganti rintocchi e il suo incedere senza tempo, e le visioni malate e alterate dell'ultimo Sunn O))). Ma, con il suo carnet di musicisti e relativi strumenti classici (violoncello, trombone, violino..) uniti a strumentazione elettronica (effetti, synth, nastri) ne vengono fuori delle interessanti penellate personali, pur essendo semplicemente una jam session live e quindi priva di costrutto e con delle ovvie lungaggini.
Merita quindi un ascolto rilassato e vagamente alterato, con i sensi che si abbandonano pian pianino. Ma è un bel sentire, a maggior ragione che produzioni di questo tipo sono piuttosto rare.
[Dale P.]
Canzoni significative: Perverted Pleasure Party, The Admirals Game.
|