Non è sbagliato dire che questo disco dei Motorpsycho è un autentico trip. Non è sbagliato dire che questo album non c'entra quasi niente con quelli scritti in passato dalla band. In Phanerothyme la band si butta nella psichedelia degli anni 60. Quella dei Doors, dei Pink Floyd, dei Beach Boys, dei Byrds, dei Beatles. Ovvero il meglio della musica tutta. Ma i Motorpsycho non vogliono aggiungersi alla lista degli "immortali". Ma farne in qualche modo delle rivisitazioni. O meglio, delle citazioni. Come la citazione palese (e infatti notata da tutti) di "Light My Fire" dei Doors in "Go To California" (titolo citazionista di suo). Citazioni, citazioni, citazioni. Mostrate o nascoste ovunque nelle 9 canzoni dell'album. Una più bella dell'altra. Per questo si arriva alla perfezione di "When You're Dead" con un testo incredibile e un arrangiamento fuori dal mondo. E che dire di "Painting the Night Unreal"? Che quando l'ho sentita non ci volevo credere da quanto mi ricordava quei dischi ormai sepolti dalla polvere che tutte le famiglie dovrebbero conservare affianco all'enciclopedia e al dizionario. Non so, sarò un nostalgico anche se ho poco più di 20 anni (ma è da quando ero un feto che ascolto musica) ma a me questo disco mi ha commosso. E lo sto amando alla follia.
[Dale P.]
Canzoni significative: When You're Dead, Painting the Night Unreal, Bedroom Eyes.
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