Nell'affollato terreno hard rock del 1991 una nuova band di freak si affacciò timidamente: Motorpsycho, nome preso dalla filmografia del folle regista Russ Meyer.
L'esordio "Lobotomizer" si presenta con una copertina che rimanda ai Bluee Cheer più lisergici ed è un oggetto piuttosto stravagante anche per l'epoca. A parte l'acustica title track il disco è quanto di più elettrico si potesse sentire ai tempi. "Grinder" cita apertamente i TAD con urla rabbiose e riff heavy, la successiva "Hogwash" è una jam di esplosioni lisergiche uscite dagli anni 70 di Cream e Grand Funk Railroad. "Home Of The Brave" ha un andamento pachidermico e chitarre noise proto-post-rock. La veloce "Frances" è quella che maggiormente ricorda lo stile futuro della band, solare ed energico. "Wasted" sembra una outtake dei Soundgarden di Ultramega OK, ed è ovviamente un complimento: riff oscuro, velocità pachidermica e atmosfera paranoica. "Eternity" è una piccola scheggia folk psicedelica che fa da preludio ai quasi 12 minuti deliranti di "TfC" un po' la summa di tutto quello ascoltato finora nel disco.
"Lobotomizer" è un esordio sporco, mal registrato e piuttosto ingenuo che è stato ormai dimenticato a causa delle numerose produzioni successive ma che testimonia chiaramente le influenze primordiali di una delle band più importanti della storia del rock.
[Dale P.]
Canzoni significative: Hogwash, Wasted, Tfc.
|