Dopo due dischi a servizio di idee bellicose arriva la quadratura del cerchio. Lin, Lan e Len traducono il loro immaginario mentale in questo flusso sonoro, diviso in tre movimenti per quasi quaranta minuti di psichedelia malata.
Morto non suona come niente prima d'ora: si abbevera alle fonti del noise,della psichedelia e dello sludge ma gli ingredienti usati sono così "esotici" che è arduo stabilire un riferimento diretto.
Batteria indemoniata e percussiva e due bassi da cui vengono estrapolati suoni alieni, riff orecchiabili e storti. Morto è la colonna sonora di un mondo alieno (ovvero il pianeta Morkobot): oscuro ma giocoso, deviato ma rassicurante. Difficile da definire a parole ma tremendamente godereccio alle orecchie.
Sia in stati alterati che in estrema lucidità Morto funziona. A che cosa lo scoprirete solo ascoltandolo.
In estrema sintesi: uno dei dischi più belli mai partoriti nel nostro stivale.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
|