Morkobot è un'entità formata da Lin, Lan e Len. Suonano uno space-psych-postrock strumentale di grande suggestione. Due bassi e batteria. La scelta sonora si rivela, in realtà, puramente estetica dato che il basso spesso viene suonato esattamente come una chitarra.
Ma al di là di queste piccole critiche (che critiche non sono: meglio un basso in più piuttosto che una chitarra. A prescindere) il disco suona di una maturità spiazzante. Ogni brano vive di vita propria e di felici intuizioni. Complice l'ottima registrazione del sempre attento Fabio Magistrali che ha lasciato la band libera di fluttuare nel proprio mare di riverberi, delay, flanger ma di saper esaltare le parti potenti di scuola Shellac.
Morkobot sono una bella band con numerosi e ottimi riferimenti (Hawkwind, Pink Floyd, Shellac, Mogwai) ma uno stile personale ben cementato. Varietà e buon gusto sono sicuramente da annoverare fra i pregi. Ma anche la capacità di saper toccare i neuroni giusti nel magma psichedelico.
Senza snobbismi: aspetto già il seguito.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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