Moor Mother è per me un faro nella notte, una guida sicura che accompagna i miei ascolti più stravaganti. Quando vedo che sto andando troppo oltre mi giro e vedo lei. In che senso? Prendiamo questo "The Great Bailout" e guardiamo i produttori. "Guilty" è prodotta da Mary Lattimore, arpista americana che ha all'attivo un sacco di splendidi dischi e collaborazioni con Meg Baird, Thurston Moore, Kurt Vile, Sharon Van Etten, Wreckmeister Harmonies, Steve Moore, Soccer Mommy, Nothing. Tutta roba che ho in collezione. "All The Money" è prodotta da Vijay Iyer pianista e violinista collaboratore di John Zorn che ha pubblicato lo scorso anno lo straordinario "Love In Exile" in compagnia di Arooj Aftab e Shahzad Ismaily, uno dei miei dischi preferiti di sempre. Andiamo avanti: "God Save The Queen" vede alla console il trombettista Ambrose Akinmusire che è uno dei migliori interpreti del suo strumento degli ultimi anni. Ovviamente anche lui ho in casa con i suoi dischi. Poi troviamo Aaron Dilloway dei Wolf Eyes e pure Angel Bat Dawid. E la lista non è ancora finita. Insomma Moor Mother mi sta accompagnando con la sua mano ad ascoltare la migliore musica degli ultimi anni e mi infonde sicurezza sul mio percorso musicale.
"The Great Bailout" è un viaggio dell'orrore sul tema della schiavitù nera ed è praticamente la versione "black" del disco di Reverend Kristin Michael Hayter, che era invece a tema sette cristiane bianche. Un disco difficile da affrontare ma che è costruito lasciando nulla al caso e non dimenticando la qualità musicale, ovviamente altissima. Un lavoro necessario e sconvolgente.
[Dale P.]
Canzoni significative: Guilty, Liverpool Wins.
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