Nick Oliveri ha scelto la strada, ha scelto il contatto con il pubblico, ha scelto di essere rilevante con la sua presenza prezzemolina. Forse esageratamente ma è il suo carattere ad essere esagerato.
Mentre il suo ex compare Josh Homme ha ripreso la sigla Desert Sessions per propinarci annoiate jam da musicisti imbolsiti, Nick rimette in moto i Mondo Generator, fermi discograficamente dal 2012. Ad accoglierlo l'attenta Heavy Psych Sounds (che ha nel roster anche l'amico Brant Bjork) che dopo avergli pubblicato 6 raccolte di materiale solista ha guadagnato la fiducia del bassista pelato.
Il logo in copertina parla chiaro: Black Flag. Ovvero hardcore. Gli stoner rocker psichedelici si mettano l'anima in pace: qui dentro troviamo solo brani veloci e sporchi che suonano nella tradizione Rollins/Ginn, Blast, Dwarves, Zeke, Motorhead e Turbonegro. Titoli come "Kyuss Dies!", "Turboner", "S.V.E.T.L.A.N.A.S." (in duetto con Olga, cantante della band milanese) sono evidenti tributi in musica ad un suono particolare, "Fuck It", "Up Against The Void", "When Death Comes", "There's Nothing Wrong" esprimono il carattere selvaggio del leader.
Se amate l'hardcore marcio e ribelle "Fuck It" farà al caso vostro. Se vi aspettate del sound desertico sarete purtroppo delusi.
[Dale P.]
Canzoni significative: Nowhere Man, Turboner.
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