Si può passare dai giganteschi palchi intorno al mondo, con folle oceaniche che ti guardano come una star, un po' da temere e un po' da invidiare, top model ai tuoi piedi, vini pregiati e cocaina e arrivare a distruggere tutto facendosi cacciare dalla band ma continuando ad andare in giro per il mondo, perennemente strafatto in club minuscoli, con birra annaquata, whisky da quattro soldi e pochi soldi?
Non stiamo parlando di un eroe degli anni 80, magari uno dei Poison o degli Skid Row. Ma del nostro fido Rex Everything, al secolo Nick Oliveri, carismatico ex-bassista dei Queens Of The Stone Age con cui ha contribuito indelebilmente a forgiarne l'immagine sopra le righe.
Come saprete, dopo il tour di Songs For The Deaf, Nick venne cacciato dal guru Josh Homme dopo l'ennesima litigata causata da chissà quale sostanza psicotropa. O forse è stato solo un modo "spettacolare" del bassista per tornarsene silenziosamente nell'underground, suo habitat naturale, donando ad entrambi i protagonisti un immagine ancora più definita presso la stampa e il pubblico.
"Dead Planet: Sonicslowmotiontrails" è il primo disco di Nick dopo lo scisma, ma non si discosta dagli ingredienti precedenti, palesando come i precedenti più o meno le stesse influenze o i suoi gusti del momento.
Se in "Cocaine Rodeo" si ripescava lo stoner malefico dei suoi brani dei Kyuss (ad esempio proprio "Mondo Generator") in "A Drug Problem That Never Existed" il sound era una versione più punky di Songs For The Deaf e Rated R.
Il terzo enfatizza ancora di più il suo spirito street punk, tributando Dwarves e Turbonegro, vere ossessioni per Nick palesati da anni tramite collaborazioni con i musicisti in questione.
Troviamo quindi riffoni ignoranti suonati con piglio guascone, ritornelli corali e ritmo andante. Niente di nuovo, nè di particolarmente appetibile per la massa, ma perfettamente coerente con il personaggio a cui poco importa se non salire su un palco e accendere l'amplificatore al massimo.
Un disco per perdenti. Come ogni vero disco rock'n'roll.
[Dale P.]
Canzoni significative: Sam Hall, All The Way Down.
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