Liam Neighbors mi sembra un bravo ragazzo, quindi viene naturale ascoltare con curiosità tutto quello che propone e proprio perchè è un bravo ragazzo, non ha praticamente mai deluso le aspettative. I suoi dischi suonano sempre necessari: a lui, al suo pubblico, al genere che ha contribuito a rendere migliore. Prendiamo quei due capolavori di "Yodh" e "Cairn" o le splendide collaborazioni con Andrew Black ("Dialetheia") e Thou ("Myopia", mio personale best del 2022): quattro dischi che hanno spostato l'asticella di quello che si può plasmare con in mano lo sludge e il black metal. Quattro dischi pesanti ma altrettanto affascinanti.
"Prosaic" è il primo che potremmo definire "nella media": non ci sono mutazioni esagerate della formula che vende scariche violente di odio vagamente alla Darkthrone inframezzate da lentissimi riff mammuth al confine con il funeral doom. Mizmor suona semplicemente come sa fare e dopo le due collaborazioni trasversali è stato per lui quantomeno necessario. Per noi ascoltatori esigenti, invece, un passo indietro è sempre un passo indietro, sebbene di gran qualità.
"Prosaic" essendo un mix di roba che mi piace tanto, suonata da una persona che stimo parecchio lo promuovo ma con riserva: sono sicuro che finirà fra i dischi più ascoltati del 2023 ma la mancanza di nuove idee non compensate da un songwriting più ricercato mi fa preferire gli album citati in precedenza. Liam Neighbors rimane uno che partecipa ad un campionato tutto suo come potrebbe essere Panopticon.
[Dale P.]
Canzoni significative: No Place To Arrive.
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