Scrivere il seguito del disco black metal del decennio ("Excercise In Futility") non deve essere stato facile, ma i MGLA sono ormai tra i migliori gruppi black metal in circolazione per cui a loro gli onori e gli oneri della posizione raggiunta.
"Age Of Excuse" arriva senza tanti inutili annunci e non delude le attese. Lo stile dei polacchi è ormai ben consolidato: la spina dorsale della band è il mostruoso lavoro alla batteria di Darkside che regala una dinamicità ai pezzi raramente riscontrabile nel genere. Il batterista, con un impressionante susseguirsi di ricami e dettagli, dona un'anima ai sei brani che va ben oltre ai riff, pressochè comunque tutti azzeccati. Sia quando il disco rallenta, sia quando parte in velocità, l'impatto è comunque devastante e sembra di avere la band lì al proprio fianco a suonare, grazie anche ad una produzione sopraffina che dona naturalezza e limpidezza ad ogni strumento. I riff ipnotici, il muro di chitarre, la voce che declama versi carichi di esistenzialismo nero: tutto è al posto giusto, nel momento giusto. I MGLA sono arrivati al terzo disco di fila senza sbagliare praticamente un brano (metto il debutto "Groza" lievemente sotto ai suoi successori); ora resta da vedere quanto questa formula consolidata durerà e se i nostri vorranno provare a cambiare qualcosa in futuro. Nel frattempo ce li godiamo in questo stato di grazia.
[Francesco Traverso]
Canzoni significative: tutte.
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