Il ritorno della band di Umea. Ed ecco che si inizia a ragionare: un disco eccezzionale, 8 tracce di un' intensità imprevedibile: ogni brano suona come un martello pneumatico (malfunzionante) in pieno stomaco. Ma quel dolore è in realtà un piacere. Perverso, come loro. Un thrash metal prog potentissimo, superiore alle uscite precedenti in quanto approfondisce la loro già personalissima attitudine. E la loro personalità è davvero ingombrante! Tanto che sul retro della custodia regna un "produced by Meshuggah": e ci credo! Chi meglio di loro saprebbe dare un senso a quelle chitarrone a sette corde super-ribassate che si intersecano nell'inconfondibile labirinto ritmico Haakeiano? Le sensazioni indotte anzi imposte all'ascoltatore sono controverse: in principio è una pulsione nevrotica a tamburellare che si impossessa di te (ma attenzione: più con la testa che con le mani!!!)... poi un'altro slancio per cercare di raggiungere il tasto "indietro": beccato! Anche tu, amico, ti sei perso quella mezza dozzina di ottavi che concludeva quel riff!
Qui è tutto più... razionale! Anche se è un po' pericoloso usare questo termine con Loro, mi sembra giusto dire che è'come se ti lasciassero il tempo di goderti non solo una tagliata di poliritmie su letto di evoluzioni in tapping. In Chaosphere anche il passaggio più ostico e spigoloso diventa godibile: un thrash metal davvero divertentissimo, e allo stesso tempo spaventosamente furioso!
Ebbene sì: è un disco abbordabile, ma solo da malati di originalità, potenza e devastazione. Tutto nasce da un tema che si dirama investendo tutti gli strumenti con uno sviluppo graduale e coinciso, necessario, senza sprechi né lacune. Finita una traccia ci si sente soddisfatti, appagati come dopo un orgasmo. "New Millennuium Cyannide Christ" si conclude con un "assolo" assolutamente inquietante, anzi, claustrofobico! Sì, la claustrofobia è una sensazione che si avverte intensamente. Niente paura: anzi, finchè sei in tempo corri al riparo! Trovo che i Meshuggah siano catartici: ascoltarli è come affrontare di petto le più intime paure, riemerse dagli angoli più oscuri della psiche. Credi di aver coraggio? Intanto l'ascolto prosegue,finché... Ti ritrovi con in mano la forza per superare il tuo conflitto.
Volete la soluzione? Sarò buona: Non è così spiacevole trovarsi faccia a faccia col nemico. Perchè ascoltare, anzi penetrare nell'universo Meshuggah è un piacere immenso che proviene da una tortura. E'una spinta a essere più consci di sé, una cura che aiuta a dare una forma "razionale" (la loro tecnica) alle nostre pulsioni (la loro originalità, violenza furiosa, nevrosi). E se ne esce più forti di prima, in ogni caso. Il che non significa "guariti".La terrificante "The exquisite machinery of torture" il titolo dice tutto: sembra di essere sospesi nel buio dove l'unica certezza è il rumore sfuggente dei passi della personificazione del tuo incubo peggiore: sai che è vicinissimio e minaccioso ma allo stesso tempo sembra girarti intorno mancandoti... e quando il mostro si manifesta affrontarlo diventa un piacere quasi irrinunciabile, anche se, o, meglio, soprattutto perchè è impossibile prevederne l'arrivo! Ed ecco che la perversione cattura anche noi, assetati di ascoltare ancora, di farsi accogliere nel loro universo ancora una volta, e poi di nuovo, perchè, nel bene o nel male, non se ne riesce mai ad avere abbastanza!!!
[Shizu]
Canzoni significative: New Millenium Cyannide Christ, Neurotica, Sane, The Exquisite Machinery Of Torture
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