La discografia dei Melvins funziona a cicli. Dagli esordi pseudohardcore, ai successivi rallentamenti sludge, i flirt con il grunge e l'alternative metal, gli sperimentalismi drone e noise, e gli ultimi anni dedicati alle collaborazioni e ad un genere ben più malleabile pur mantenendo sempre il gusto beffardo per l'avanguardia e le idee sbilenche.
L'ultimo A Senile Animal vedeva la band di King Buzzo affacciarsi per la prima volta con l'inconsueta formazione a due batterie e, per non sbagliare, rileggeva i classici riff e li riaggiornava ai giorni nostri.
Oggi, con i Big Business ormai stabili affianco a Buzz e Dale, il suono è più coeso e incisivo anche se più orientato ad una solarità inedita, pur mantenendo il classico atteggiamento scartolato e cialtrone. Basta ascoltare "The Kicking Machine" o "Suicide In Progress" o "Billy Fish" brani adatti per live incisivi e divertenti.
Nude With Boots è quindi tra i dischi più accessibili dei Melvins, alla pari con A Senile Animal, Houdini e Stoner Witch. Come in quei dischi non ci troviamo di fronte ad una raccolta di brani pop, anzi la sperimentazione e il rumore sono ben presenti (vedi i due brani conclusivi o la lunga Dies Iraea), ma il gusto per i ritornelli "corali" e i riff che si stampano nella mente rappresentano, per assurdo, la particolarità di una band che decide di tirare il fiato e non guardare più avanti ma riflettere sul passato, rielaborare le vecchie idee fuori fuoco e costruirci finalmente (?) un disco ascoltabile al 100%.
Per chi scrive è senza dubbio un passo indietro, dato che preferivo le mille idee casuali buttate senza ritegno, ma devo confessare che non disdegno neanche un album "da macchina".
[Dale P.]
Canzoni significative: The Savage Hippy, Suicide In Progress, It Tastes Better Than The Truth.
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