I Melvins hanno fatto della stranezza il loro stile di vita, prima in forma musicale negli ultimi anni anche dal tipo di prodotto che propongono al proprio pubblico. Dischi con due batterie, con 10 bassisti, con il contrabbasso, con il primo batterista ecc (se avete dei dubbi e delle curiosità vi consiglio questo lungo articolo). Effettivamente mancava il disco acustico, ovviamente non nella classica formula "Unplugged" che ha dato lustro alle band di concittadini (Nirvana, Alice In Chains, Pearl Jam) ma "alla Melvins".
36 brani spalmati su due CD, una manciata di cover (Rolling Stones, Fred Neil, Free, Alice Cooper, Brainiac, Turtles) e tanta melodia. Incredibilmente il risultato funziona. I brani vecchi (alcuni veramente mooooolto vecchi per la gioia dei fan anziani come me) rivivono una seconda giovinezza ma anche i recenti sembrano totalmente riscritti per girare al meglio in questa nuova forma. I fan di Dale Crover potranno apprezzare il drumming costante e pesante, quelli di Steven McDonald la puntuale presenza e i giri di basso fantasiosi, quelli di Buzzo la capacità di rockeggiare anche con una chitarra "scarica".
Poteva essere un flop e, invece, si rivela il disco più piacevole da ascoltare da parecchio tempo.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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