Dopo tanto i Melvins hanno finito il giochino della formula stravagante su cui costruire il disco e hanno realizzato un album con gli ingredienti al posto giusto. Per anni, infatti, Buzz e Dale hanno sfibrato i propri fan con lavori che preferivano il concept alla resa reale dei brani: doppia raccolta acustica, versione 1983, tutti i bassisti insieme, solo con il contrabbasso, doppia batteria, remix noise di tutti gli album per essendo idee che hanno ravvivato il progetto hanno permesso ai Melvins di concentrarsi meno sul formato disco perdendo un po' le caratteristiche che rendevano la loro musica unica.
Bad Moon Rising mette la stravanganza principale in mostra fin da subito: il titolo non c'entra niente nè con i Sonic Youth nè con i Creedence Clearwater Revival (peccato, in entrambi i casi). Una seconda stravaganza è il fatto che il disco è uscito prima in formato fisico e successivamente anche in digitale. Incredibilmente per alcune settimane nessuno si è preso la briga di ripparlo dal vinile mantenendo così il carattere "old school" e misterioso. Ora passiamo alle stranezze musicali: fondamentalmente sono due e si chiamano "Mister Do Is Totally Right" che è la più lunga composizione di Buzz con i suoi 14 minuti che sarebbe bastato per riempire il lato di un 10". La seconda è "It Won't Or It Might", dura 8 minuti e vede Buzz lasciarsi andare in un assolo stoner su un riff quasi post-punk. Queste due sperimentazioni sono due BELLE sperimentazioni, non fatte tanto per farle e dimostra come i nostri dopo 40 anni di carriera hanno ancora qualcosa da dire anche musicalmente. Gli altri quattro brani sono molto belli ma rimangono sullo standard riffone e linea vocale cialtrona che abbiamo già sentito milioni di volte.
Per una fan è grasso che cola, per chi non li conosce potrebbe essere un buon lasciapassare, per chi cerca un nuovo splendido disco dovrà accontentarsi delle due lunghe canzoni citate.
[Dale P.]
Canzoni significative: Mister Dog Is Totally Right, It Won't Or It Might.
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