I Meat Puppets arrivano con "Dusty Notes" al traguardo del quindicesimo disco e lo festeggiano con tutti i membri storici. I ritrovati fratelli Cris e Curt Kirkwood hanno infatti reclutato (dopo parecchi tentennamenti) lo storico batterista Derrick Bostrom aggiungendo alla lineup il figlio di Cris, Elmo, e il tastierista Ron Stabinsky. In formazione allargata diventano in pratica una big band da sagra redneck con i membri liberi di spaziare con banjo, contrabbasso, percussioni e pianoforte. Ma quanto sarebbero più belle le sagre se ospitassero band come i Meat Puppets?
Ascoltare "Dusty Notes" è l'ennesimo piacere per le orecchie: le melodie semplici e appiccicose di Curt (che ha scritto tutto il disco a parte "Sea Of Heartbreak") suonano bene sia in modalità "rock" che in quelle "country". E benchè gli episodi folk siano in maggioranza la band non lesina rockettoni duri. Ascoltate per esempio "Vampyr's Winged Fantasy" che ci rimanda ai dischi del trio di 20/30 anni fa.
Non so quanto possano guadagnare i Meat Puppets ad ogni disco, così come immagino continuino a muoversi in tour con furgoni scassati per un centinaio di vecchi nostalgici che li hanno conosciuti tramite i Nirvana. Proprio per questo ogni volta che esce un loro album mi commuovo: la loro voglia di suonare quel rock/country sbilenco che dal 1982 li ha condannati al costante insuccesso non ha eguali. C'è chi ha i Creedence Clearwater Revival come gruppo del cuore, io ho i Meat Puppets.
[Dale P.]
Canzoni significative: Warranty, Outflow.
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