Per i Mastodon l'esperienza major si sta rivelando decisamente fruttuosa. Dopo essersi creati una forte credibilita' underground (patendo decisamente la fame negli anni 90 con i Liturgy e i Today Is The Day) con ottimi dischi e tour senza sosta il passaggio su Reprise sta togliendo alla band tutte le soddisfazioni possibili per delle rockstar metal. Copertina delle riviste, "bella vita", collaborazioni importanti, tour comodi.
Purtroppo la qualita' dei dischi e' andata scemando e il trittico iniziale sara' per sempre l'apice musicale della band. Dischi capaci di salvare il metal dalla deriva commerciale dei primi anni 2000 e contemporaneamente gettare i semi per tutta la rivalutazione sludge successiva. I Mastodon erano selvaggi e potenti ma soprattutto suonavano freschi e riconoscibilissimi.
Attualmente i Mastodon sono un'altra cosa. Sicuramente la band metal piu' popolare degli Stati Uniti capace con ogni mossa di muovere migliaia di fan. Musicalmente pero' suonano frenati, incapaci di trovare riff ad effetto e sono persi in quel dramma che sono le loro voci "pulite". Certo, oggettivamente pur suonando "mainstream" risultano ancora "strani", non sono diventati ne' gli Opeth, ne' i Dream Theater per fortuna. Ma ricordano piuttosto l'evoluzione/involuzione dei Metallica. Anche se non siamo ancora a Load e Reload e ci auguriamo non ci arrivino mai.
Il problema di questo disco e' che i Mastodon ci avevano abituato che ogni nota, ogni colpo di batteria erano necessari allo sviluppo di brani incredibili, mentre, onestamente in Once More Around The Sun si fatica a non skippare i brani. E sia le note che i colpi di batteria sembrano scritti per finire nello spartito di qualche guida per "suonare metal".
Un disco sotto tono, non per questo brutto. Ma neanche bello.
[Dale P.]
Canzoni significative: High Road
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