A calmare l'attesa per il nuovo album dei Mastodon (in uscita su Warner) ci pensa la Relapse ristampando lo storico demo che portò il gruppo a firmare il contratto con la storica etichetta grind.
Nel 2000 Brann Dailor e Bill Kelliher avevano appena finito la breve esperienza con i Today Is The Day di Steve Austin, partecipando alla registrazione del meraviglioso "In The Eyes Of God". Senza dimenticare la seminale esperienza con i Lethargy, tra le 10 band fondamentali dello scorso decennio.
Il cantante e bassista Troy Sanders proveniva dai meno fortunati Social Infestation, band di sporco sludge-hardcore autori di ben tre album. Completa la formazione il chitarrista Brent Hinds proveniente dai misconosciuti Four Hour Fogger.
La band, dopo le prime mosse, registra un demo di 9 pezzi che attirerà le attenzioni della Relapse. 9 brani violenti, tecnici e assolutamente personali. Ad ascoltarli con il senno del poi sono l'esatta somma delle personalità di ogni componente della band. Quello che più colpisce ad un primo ascolto dei Mastodon è il drumming devastante e originale di Brann Dailor ma anche le strutture complesse i cambi ritmici e la violenza inaudita.
Ascoltando "Call Of Mastodon" (che è quel famoso demo remixato e rimasterizzato) viene in mente la loro cruda essenza, proveniente sia dal post-hardcore più tecnico che dalle paludi dello sludge che dal circo progressive. Cruda essenza che la band andrà via via perdendo sino al capolavoro di raffinatezza di "Leviathan" autentico gioiello musicale che prescinde i generi.
L'ascolto di questo mini-album è fondamentale per tutti. Sia i fan della band che coloro che non l'hanno mai ascoltata. I primi avranno un'idea completa dei Mastodon, i secondi potranno partire dalle origini per conoscerli. E un po' li invidio.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte
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