Un nome del genere*, associato alla copertina disegnata da Seldon Hunt, porterebbe a pensare di avere di fronte il classico disco gonzogrind alla Agoraphobic Nosebleed.
Invece leggo il titolo "Totem One" e riguardo la copertina. I troppi ascolti brutal hanno fuorviato la mia mente: qua si tratta di un disco rilassato, dilatato e rituale. Un incrocio fra psichedelia, folk, kraut, postrock, ambient. Siamo pericolosamente vicini alla new age se non fosse che dietro a questa misteriosa band troviamo Brad Nowan dei Burning Witch e Asva, Don McGreevy degli Earth, il contributo vocale di Alan Bishop dei Sun City Girls più svariati ospiti più o meno segreti. Siamo tra Morricone, sabbia, bisonti e terre sacre, peyote e calumet, Earth e Neil Young. Per chi, per esempio, ha odiato Anonymous dei Tomahawk o la svolta country della band di Dylan Carlson farà bene a tenersene lontano ma "Totem One" è un disco con scritto "culto" in ogni suo particolare.
Freak come un album dei corrieri cosmici tedeschi, odora di piedi e di incenso ma mantiene un vago alone malvagio che non porta all'amore libero nei prati ma ai cimiteri di New Orleans. Qualcosa a metà strada fra una messa nera e un rito nuziale.
Quaranta minuti di viaggio lisergico come sicuramente non avete mai fatto...
* In realtà il nome della band cita The Master Musicians Of Jajouka, che di grind hanno ben poco ...
[Dale P.]
Canzoni significative: ...
|