Marissa Nadler me la immagino in una casa di campagna, da sola, vestita in sottoveste con in mano una chitarra acustica. Un registratore a centro stanza (o magari nella stanza affianco per dare una sensazione ancora più eterea) e la sua voce. Quando vuol fare una pausa accende un antico televisore catodico e si riguarda qualche vecchio film di David Lynch, magari la serie Twin Peaks. E prima di andare a dormire si ascolta un vinile di Joni Mitchell in uno stereo rumoroso.
Da questa mia fantasia Marissa ha realizzato circa una decina di dischi, senza contare EP e collaborazioni. Alcuni di essi sono album di cover, per esempio il recente ed eccellente "Instead Of Dreaming". "The Path Of The Clouds" nasce quando Marissa decide di cambiare il menu di visioni televisive e si concentra su programmi dedicati a crimini. Ne viene fuori l'idea per un album sullo stile di "Murder Ballads" di Nick Cave. E così prende in mano la chitarra e si lancia nella scrittura del disco e chiama a sè l'arpista Mary Lattimore, Simon Raymond, bassista dei Cocteu Twins, Milky Burgess, polistrumentista che ha lavorato di recente alla colonna sonora del film Mandy, e Jesse Chandler, l'insegnante di pianoforte di Marissa e membro di Mercury Rev e Midlake. Appare brevemente anche la collega e amica Emma Ruth Rundle in un assolo di chitarra e Amber Webber dei Black Mountain in un distante coro. A mixare il tutto ci pensa Seth Manchester, già con Lingua Ignota.
Ne vengono fuori 11 brani, decisamente eterei nello stile dark soffuso di Marissa. Forse la ricchezza degli arrangiamenti soffoca il sound solitamente più arioso rendendo l'ascolto un po' faticoso e privo di dinamiche ma è un particolare che non inficia particolarmente la qualità del disco. Se già conoscete Marissa sapete cosa aspettarvi, se invece non siete ancora entrati nel mondo goth-folk della ragazza di Nashville partite da qua e andate a ritroso.
[Dale P.]
Canzoni significative: Storm, And I Dream Of Running.
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