L'unico vero capolavoro del controverso Marilyn Manson. Il protetto di Trent Reznor (che già aveva lanciato i Filter) dopo un paio di buoni dischi ("Portrait Of An American Family" e "Smell Like Children") si lancia in un super progetto. Concept album, trucchi pesanti, video angoscianti e super produzione. Con il senno del poi un grande successo, all'epoca della registrazione un grande rischio. Reznor ha visto lungo, ma non così tanto come credeva. Il suo protetto sarebbe presto volato via verso strade di successo planetario, incredibile per un artista di aria "metal", lasciando solo con i propri tormenti il leader dei Nine Inch Nails. Probabilmente con gli anni l'artista verrà valutato meglio, al di là di leggende, storie, interviste, scandali e pubblicità. Quello che conta è la musica. E solo Marilyn Manson poteva sperare di raggiungere Trent Reznor. Techno-metal-industrial alla Ministry, un bel po' di atmosfera gotico/decadente, orecchiabilità (puoi sperare di vendere milioni di copie senza?), testi blasfemi e scandalosi (per l'America puritana) e un personaggio che più azzeccato non si può. Il tocco di Trent si sente nelle chitarre e nella batteria potenti oltre il consentito, oltre che in effetti più o meno ricercati. Se siete incuriositi dal personaggio non fatevi intimorire, in fondo, è solo rock'n'roll.
[Dale P.]
Canzoni significative: Irresponsible Hate Anthem, Tourniquet, 1996, Minute Of Decay.
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