Sono passato dalla porta di casa Lustmord tanti anni fa grazie al sui flirt con il metal alternativo che amo, in particolare con l'album "Pigs Of The Roman Empire" in compagnia dei Melvins a cui seguì l'ascolto di "Jaggernaut" con ospite King Buzzo e di [Other] che vedeva anche la presenza di Adam Jones dei Tool. Era il periodo in cui pubblicava dischi per la defunta Hydra Head di Aaron Turner (ai tempi negli Isis) e fu uno dei miei primi approcci alla dark ambient.
Pelagic Records ha commissionato a sedici artisti di reimmaginare proprio lo storico [Other] che evidentemente non ha solo mosso i nervi del sottoscritto. E a rispondere alla chiamata troviamo molti nomi che sono tra i miei preferiti: ecco che in qualche modo si chiude un cerchio, anzi un esagono come quello della copertina.
Enslaved, Mono, Ihsahn, Jo Quail, Bohren & Der Club Of Gore, hackedepicciotto (Alexander Hacke e la moglie Danielle De Picciotto), Ulver, Jonas Renkse, Zola Jesus, Spotlights, The Ocean, CROWN, Jaye Jayle, Godflesh, Steve Von Till e Arabrot fanno tutti parte di questa enorme rilettura. Sebbene ovviamente molti di loro lo rivisitino con venerazione mantenendo intatta l'aura dark ambient alcuni riescono a rendere realmente personali le loro idee. Per esempio i Bohren & Der Club Of Gore che con pochi tocchi trasformano Plateau in un brano degno della loro discografia. O i post metallari Spotlights che riprendono i legami di Lustmord con i Melvins o i The Ocean che si lanciano nel consueto post sludge in cui sguazzano senza problemi.
Di carna al fuoco ce n'è veramente tanta, senza considerare che la versione completa pubblicata da Pelagic è composta da una versione super estesa composta da 9 vinili. Un plauso all'operazione: magari molti scopriranno i lavori oscuri di Brian con questo tributo esattamente come feci io una ventina di anni fa.
[Dale P.]
Canzoni significative: Plateau, Er Eb Os (Mono).
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