Puoi fare uno splendido album formato solo da droni e voce? Si se ti chiami Lustmord e Karin Park. Lui è uno dei giganti dell'industrial e del dark ambient, in quarant'anni di attività ha collaborato con chiunque e ha prodotto album notevoli. Lei è un'artista art-pop svedese e, attualmente, anche metà del duo Arabrot. Non paga del recente album "Norwegian Gothic" (che per chi scrive vale più nei suoi interventi cantati) Karin ha unito le forze con Lustmord per un disco che è da mettere nello stereo e lasciare andare. Sebbene diviso in otto brani l'album è un unico flusso sonoro formato dal basi ultra basse e dalla splendida ed evocativa voce di Karin, a tratti simile a quella di Beth Gibbons dei Portishead. Quindi sofferta, intensa, malinconica ma anche molto potente.
Nelle note stampa vengono citati The Knife, Scott Walker, Robyn, Depeche Mode e Burial: sebbene siano esempi decisamente ingombranti il duo convince, lasciando all'ascoltatore uno strano senso di straniamento. Da provare anche lasciandolo andare nel sonno: chissà di cosa è capace.
[Dale P.]
Canzoni significative: Hiraeth, The Void Between.
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