Sfogliando il catalogo della canadese Constellation fra post-rockers, jazzisti e sperimentatori folk ci si imbatte in tre ragazze piuttosto anonime di nome Lungbutter. Scorrendo la loro biografia si scopre che sono attivissime nel locale giro noise rock DIY e che, probabilmente, dovrei rivedere il concetto per cui per suonare certa musica la band deve essere rozza, marcia e ignorante. Ky, Joni e Kaity pur nel loro aspetto da ordinarie studentesse suonano caotiche, distorte (merito dei tre amplificatori a cui è attaccata la chitarra), grezze come se i primi Melvins avessero ospite Kim Gordon.
Un po' punk, un po' proto-sludge alla Flipper, un po' rumoriste radicali (citano Keiji Haino e Merzbow). Nel loro crudo scazzo tirano su un gran casino. Una gran bella sopresa!
[Dale P.]
Canzoni significative: Vile, Flat White, Intrinsic.
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