Nel 1996 i Kyuss si sciolsero dopo una carriera perfetta spargendo il verbo stoner in tutto il mondo. Una delle prime band a raccoglierne una parte di eredità furono gli svedesi Lowrider, un nome che farà brillare gli occhi ad alcuni veterani della scena. Nel 1998 pubblicarono un leggendario split con i Nebula e un altro con i meno noti vicini di casa Sparzanza, nel 2000, anno per certi versi di svolta per il genere, pubblicarono il disco "Ode To Io", una delle vette dello stoner rock. Dopo il nulla. In questi 19 anni il culto non ha raggiunto certo le dimensioni tali da fargli riprendere in mano gli strumenti, da chiamarli per un tour ultramilionario o per ristampe deluxe. Anzi. Ecco perchè sono contento di rivederli a sopresa con "Refractions", pubblicato dall'attentissima Blues Funeral Recordings. E sono ancora più contento nel vedere che nulla è cambiato in questi 19 anni. Tranne, ovviamente, il mondo intorno. Se ai tempi ascoltare un disco desert rock alla Kyuss era piuttosto semplice ora il genere è perso in altri lidi, non necessariamente migliori o peggiori. Semplicemente diversi.
"Refractions" però poteva essere suonato in questo modo solo da veterani in pausa da anni racchiudendo tutto il meglio di quel suono, con i classici stilemi del genere: andamento scuoti testa rilassato ma deciso, assoli lisergici, riff ribassati e ricchi di groove, canzoni che si perdono in riflessioni cosmiche. Non si poteva chiedere di meglio ad una band di "non professionisti" che in un colpo solo, per di più a sorpresa, manda a casa buona parte delle scena.
[Dale P.]
Canzoni significative: Ode to Ganymede, Sernanders Krog.
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