Per il sottoscritto, "Things We Lost In The Fire" è uno dei dischi da isola deserta. E' una scelta (discutibile) e aiuta a capire come leggere la recensione in questione. I Low sono un'altra delusione di questo 2005. E pensare che il 2004 lo avevano chiuso nel migliore dei modi: "A Lifetime Of Temporary Relief" era una raccolta meravigliosa, vasta ed economica. E' con il ricordo ancora vivo delle cose migliori della band che mi avvicino a questo "The Great Destroyer". E purtroppo salta immediatamente all'orecchio che è un disco per nulla ispirato e moscio, con canzoni che non vanno da nessuna parte e che non trasmettono un filo di emozione...
La prova del nove sono i pezzi rock che appaiono qua e là nel disco. Sembra quasi che Alan Sparhawk abbia riciclato materiale dei suoi Black Eyes Snakes, previo rallentamento degli stessi, per poter incidere qualcosa con i Low. Pochi i brani ispirati e di qualità notevolmente inferiore rispetto ai vecchi album.
Purtroppo per noi che amiamo i Low questo disco è un colpo al cuore ma siamo sicuri che prima o poi la band ritroverà l'ispirazione perduta: magari per loro è solo un periodo felice... siamo ottimisti: passerà prima o poi!
[Dale P.]
Canzoni significative: Step.
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