Se pensate che la "drone music" sia un fenomeno particolarmente nuovo non siete a conoscenza degli esperimenti di Lamonte Young sul minimalismo e la reiterazione.
Ma evitando argomenti accademici si può riscontrare in "Metal Machine Music" il primo esperimento di Drone Music in un contesto rock. Addirittura in un contesto mainstream come quello in cui si muoveva Lou Reed. Uno che il noise e lo stoner (a livello di attitudine) li ha praticamente inventati.
Un disco che il suo autore dice di non aver mai ascoltato fino alla fine e, dichiarandolo, aiuta a far crescere l'alone di leggenda. Pochi (in proporzione a quanti lo acquistarono) riuscirono ad ascoltarlo tutto, ancora meno a farselo piacere.
"Metal Machine Music" è un muro di suoni alieni, terrificanti, fastidiosi ma terribilmente affascinanti, uniti assieme in un modo apparentemente casuale ma legato da una forza mentale nascosta all'ascoltatore.
Possiamo parlare per giorni su questo disco, in realtà dicendo niente. Potete farlo parlare, la cosa risulterà ben più affascinante...
[Dale P.]
Droni significativi: Part II, Part III.
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