Terzo disco per Kristin Hayter (in realtà quarto contando l'esordio autoprodotto e pubblicato solo in CD-R casalingo "Let The Evil Of His Own Lips Cover Him") e il primo per Sargent House, dopo i precenti lavori per la metallara Profound Lore. Già questa cambio dovrebbe far capire che Kristin si smarca da un certo tipo di mondo per approdare in una dimensione più accessibile al pubblico indipendente. Ciò non vuol dire che ci sia una svolta "pop" ma un cambiamento nell'approccio di scrittura è avvertibile fin da subito: più scarno, minimale e "folk".
Per i molti che non conoscono il progetto Lingua Ignota diciamo che è riassumibile sommariamente come un sofferente mix fra Diamanda Galas, Anna Von Hausswolff e Chelsea Wolfe. "Sinner Get Ready" è senz'altro il disco che esprime la personalità di Kristin al 100%, dove i riferimenti crollano e portano alla luce la sua strabiliante personalità.
Concepito nelle zone rurali della Pennsylvania, attuale residenza di Kristin (nata nel Rhode Island), si ispira liricamente al fanatismo religioso. Amish, monaci, confraternite e credenze popolari convergono nelle storie narrate in "Sinner Get Ready" come una moderna Nick Cave, ma con più talento e tecnica dalla sua. Gli arrangiamenti sono volutamente scarni, sostenuti da voce (pazzesca) e pianoforte, farciti da strumenti tipici degli Appalachi.
Senza girarci intorno "Sinner Get Ready" è il terzo capolavoro di fila di Kristin, totalmente baciata dall'ispirazione, dal bisogno di comunicare storie dolorose ma necessarie. A lei e all'ascoltatore.
Disco dell'anno, senza tanti dubbi.
[Dale P.]
Canzoni significative: tutte.
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