I Lingua non sono una "new breaking wave band". Non ti porteranno a riconsiderare la tua opinione di fronte ad uno stile di musica che non apprezzi gia', ma hanno defitivamente Qualcosa. Ti obbligano a riconsiderare il concetto di semplicita' e a ricordarti in che modo ascoltavi i dischi a meta' degli anni '90. Se il primo debut del 2006, The Smell of a Life That Could Have Been, sembrava un intrico di atmosfere dark, hard rock degni dei primi Soundgarden (tipo qualcosa di molto piu' emotivo e melodico e meno punk di Beyond the Wheel) "All my rivals are imaginary ghosts" e' un disco profondamente diverso.
La prima cosa e' che ci sono ben 14 tracce, mentre il debut si fermava a 9. Tutto suona piu' diretto, meno involuto. C'e' semplicita' di esecuzione, linearita' e pulizia, mancanza di complicazioni tecniche, melodie orecchiabili, ma rimane un disco che necessita davvero molti ascolti.
La produzione suona piu' limpida, la band non affoga negli echi e nei riverberi. C'e' meno rimorso, meno tristezza, meno malinconia.
Se i primi Lingua erano un gruppo che suonavano dentro una cava, con il solo Thomas a illuminare il disco ad una voce quasi cornelliana, ora i Lingua sono usciti allo scoperto, hanno montato un palco e ti suonano dritto in faccia.
In un certo senso, torniamo a casa.
A casa inteso come dischi fatti di emozioni e melodie, ma difficili da digerire. Roba come Dinosaur Junior, Mudhoney, Skin Yard, Melvins, primi Nirvana. Come ascoltatore, e' un tuffo a meta' degli anni '90. Hanno melodia, 4/4, accordature alternative e melodie. E il disco non ti entra tutto in testa se non a mazzate, un goccia alla volta.
"Cobalt Sky" ha vaghe riminiscenze tooliane, "It's a massacre" una versione meno metal dei Katatonia, "I'm not" potrebbe essere un pezzo dei Temple of the Dog e dei Soundgarden, "About Time" ha vibrazioni punk che rappresentano qualcosa di nuovo per il gruppo. "Foment" e' il pezzo piu' old-style che richiama la cupezza dell'esordio. L'album si chiude con un'uptempo chiamato "Disperse!". Un pezzo geniale, melodico, strambo, viscerale. I Lingua rimangono un gruppo di cui godere pienamente o da ignorare. Possono avere il piglio per lasciarti sensazioni addosso per giorni e giorni, oppure semplicemente lasciarti indifferente. I Lingua hanno un potenziale e hanno stile. Non assomigliano a nulla, nonostante io cerchi di citare band che in qualche modo li hanno influenzati e che se rientrano nei vostri gusti non possono lasciarvi impassibili di fronte al quartetto di Stoccolma.
Se proprio dovessi azzardare, credo che i Katatonia di "The Great Cold Distance" che suonano "Badmotorfinger" dei Soundgarden con i riff, ma senza l'equalizzazione, dei Kyuss di "Circus leaves town" possano darvi una pallida idea. Atmosfere, potenzialita' e semplicita'. Hanno davvero qualcosa, ne hanno da buttare e l'hanno preso per la coda.
[ThrasherXXX]
Tracce consigliate: praticamente tutte, ma il picco dell'album e' indubbiamente rappresentato dal terzetto "It's there, it's life","Prodigal Son" e "I'm not".
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