Les Claypool e le sue consuete bizzarrie. "Of Fungi And Foe" rientra perfettamente nel microcosmo folle del musicista americano, il quale pare tutt'altro che intenzionato a riesumare da sotto terra i suoi leggendari Primus. Caccia di casa il suo funambolico ed iperslabbrato basso - salvo farlo rientrare per qualche istante e consegnandogli mansioni secondarie - e fa accomodare tamburi e strumenti percussivi a profusione. Saranno loro, con le diverse pressioni ed accordature delle pelli a delineare la "struttura melodica" di questi dodici inediti. Abbiamo virgolettato non a caso, dato che qui progressioni melodiche, forma canzone e tutti quei dettagli appartenenti al consueto gergo musicofilo vengono inesorabilmente sospesi, tirati fuori da uno spartito che ammicca ad un sound sghembo e sgangherato, che flirta con echi dadaisti, nel quale aleggia una cupa nebbia surrealista (e non solo per la copertina, collage di alcune opere del contemporaneo pittore Travis Louie) che, lenta penetra tra le maglie e striscia invadente. Persino l'approccio vocale, nasale per antonomasia per via del timbro del nostro, è rivoluzionato in funzione di un'opera che non alza mai il tiro (anzi, lo fa solo quando è chiamato a far casino Eugene Hutz dei Gogol Bordello in "Bite Out Of Life", fanfara circense che si spinge ai limiti con la musica gitana), sbiascicando versi, sospirando tra i denti come farebbe Mike Patton (non di rado vengono in mente gli ultimissimi Tomahawk per via della decostrutturazione continua). Tetre marcette ("Amanitas", "What Would Sir George Martin Do?" - questa accoglie inserti che paiono pescati da uno sketch clownesco - "Pretty Little Song"), timbri esotici ("Red State Girl", "You Can't Tell Errol Anything", la title-track sfocia in un tribalismo quasi isterico), jazz declinato secondo gli astrusi dettami claypooliani ("Kazoo"), una roba da maneggiare con estrema cautela se non volete spazientirvi dopo soli 3 pezzi.
Si, perché il monotematico registro è croce e delizia di questo "Of Fungi And Foe", esemplare unico nello sterminato catalogo di Les Claypool, collaborazioni a più mani incluse. Un disco che mantiene viva l'essenza del personaggio ma che ne rivisita le vesti. Un punto di frattura col passato o un semplice divertissement di passaggio?
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: : Mushroom Man; Bite Out Of Life; What Would Sir George Martin Do; Kazoo.
|