Dopo tre album il carismatico cantante Erlen Hjelvik ha lasciato i Kvelertak, sostituito nel 2018 da Ivar Nikolaisen; questa notizia non ha sconvolto più di tanto la band che continua ad essere una stravagante anomalia all'interno della scena ... ma che scena esattamente? Proviamo a capirlo dagli indizi: la copertina dei primi due dischi l'ha disegnata John Baizley dei Baroness, la terza Arik Roper (High On Fire, Sleep) e per questo hanno scomodato l'olandese Marald van Haasteren, anche lui del giro doom/sludge. In questo nuovo lavoro, nel brano "Crack Of Doom" troviamo la voce di Troy Sanders dei Mastodon mentre in "Discord" quella di Nate Newton dei Converge/Cave In/Old Man Gloom. L'album, inoltre, è prodotto da Kurt Ballou dei Converge. Un po' hardcore, un po' sludge, un po' doom? Si, ma tanto punk, di quello anthemico e stradaiolo tipo Turbonegro e veloce e motorheadiano tipo Zeke.
Le caratteristiche sfuggenti della band vengono confermate in questo "Splid" che alterna riff metallari, cori glam e assoli mettendo da parte la sfumatura metal estrema degli esordi.
La ricchezza della portata è ben testimoniata dal minutaggio delle singole canzoni, alcune delle quali abbondantemente sopra i 5 minuti: la scelta rende la band più adatta ad essere amata dai metallari che dai punk che troveranno i Kvelertak divertenti ma un po' troppo "barocchi".
Disco ottimo ma non consigliabile a scatola chiusa. Provare, riprovare e poi decidere se portarselo a casa.
[Dale P.]
Canzoni significative: Delirium Tremens, Crack Of Doom.
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