Ai tempi dell'esordio i Korn furono in grado di estremizzare le pulsioni depresse e disagiate nell'immediato post-Nirvana. Facendo scuotere testa e corpo in un vortice di malattia, violenza, sesso e lacrime la band riuscì pure a sconvolgere il mondo con i suoi ingredienti musicali piuttosto inediti avvicinando dark, metal e hip-hop e rendendo di fatto obsoleti tutte le band crossover dell'epoca.
A più di 10 anni da quegli eventi la band ha perso un chitarrista e, forse, un batterista. Ma soprattutto la propria vena artistica si è via via affievolita, pur non cadendo mai nel becero o nel banale.
Arriva però oggi l'unplugged, ovvero la registrazione per Mtv di un concerto acustico. Nessuno ha storto il naso sull'estremità (e sulla fattibilità) della proposta dato che dai tempi dei Nirvana ci aspettiamo il meglio proprio da quelle band che di acustico non hanno niente.
Invece i Korn hanno perso l'occasione per mettersi a nudo e hanno infarcito gli arrangiamenti di brutture latineggianti fuori contesto. In pratica hanno enfatizzato l'aspetto "mosh" / ballabile anzichè quello maniaco depressivo.
Risulta quindi un scimmiottamento dei Korn, quasi una cover lounge alla Senor Coconut. Certamente curiosa da ascoltare ma insopportabile nella sua mancanza di contenuti. Non si può cantare, nè ballare, nè gridare. Allora cosa serve?
Serve per ascoltare Amy Lee degli Evanescence fare i cori in "Falling Away From Me", o Robert Smith in "In Between Days". Oppure per ascoltare una banalissima Creep dei Radiohead. Tutte cose facilmente soprassedibili.
Una volta i Korn ci salvavano dalla depressione. Ora ce la fanno venire...
[Dale P.]
Canzoni significative: Falling Away From Me, Got The Life.
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