I Killing joke cavalcano l'onda del loro rinnovato successo con un nuovo disco, oscuro e aggressivo, che con una certa sicurezza possiamo considerare come un mix tra i loro primi seminali lavori e le atmosfere ripetitive e tecnologiche di Pandemonium. Registrato (a dirla tutta abbastanza confusamente) in uno studiolo nei sotterranei di Praga, vanta comunque una freschezza d'intenti considerevole e rappresenta un nuovo, poderoso attacco ideologico all'imperialismo occidentale. Le apocalittiche declamazioni di Coleman sono sommerse da uno spesso strato di loop chitarristici e ritmiche tribali, che fanno assomigliare i brani a danze funebri per un mondo destinato inevitabilmente al collasso. Questo approccio istintivo, che ritroviamo a tre anni dal disco omonimo con Grohl alla batteria, stavolta lascia qualche perplessità: in alcuni episodi il songwriting non appare abbastanza ispirato, come nella terza traccia, 'Invocation', curata da un arrangiamento orchestrale ma alquanto noiosa e inconcludente. Diciamo che una buona metà del disco non raggiunge il livello dell'album precedente, ma in compenso altrettante canzoni sembrano scritte da una band giovane e motivata, che gioca spesso la carta del ritornello con apertura melodica\liberatoria contrapposto a strofe caotiche e violente. In questo senso segnaliamo le ottime 'Hosannas from...' e 'Implosion', devastanti nella loro rude e militante purezza. 'Walking with gods', forse il miglior brano dell'intero lavoro, dotata di un groove in levare strepitoso e disseminato da arie vocali dal sapore sinfonico, mi rimanda addirirttura ai temi delle grandi colonne sonore nelle trilogie targate Lucas. E' palese che ormai i KJ mirano ad essere un'icona di onestà e ribellione, più che un influente faro del rock come in passato.
Un dettaglio interessante riguarda l'artwork, piuttosto grezzo e approssimativo, ma incentrato su dipinti surrealisti di grande potenza evocativa.
Un disco dignitoso, in attesa di un ulteriore passo in avanti (posto che sia lecito aspettarselo da una band così 'anziana'), oppure di un grande capolavoro a coronare questo nuovo corso.
[Morgan]
Canzoni significative: Walking with gods, implosion
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