I Ken Mode sono degli irriducibili. Suonano un post-core sferragliante di estrazione math come se fossero rimasti intrappolati nei tardi anni Novanta. E non passa loro per la testa di cambiare. Perche' dovrebbero, poi? Discendono da Shellac e Jesus Lizard piu' che da Neurosis e Mastodon, anche se questi ultimi sbucano in tutta la loro primigenia potenza metallica in "Bathlith".
Dei Ken Mode piace la convinzione e la sincerita' con cui affrontano ogni uscita discografica. Con questo "Venerable" barrano la casella numero quattro senza mai un cedimento qualitativo. Ce ne compiaciamo.
Da queste parti non ci sono compromessi, ne' concessioni alla melodia, per gli sconti timpanici dovete rivolgervi altrove. Qualcosina forse la potreste ottenere con la strumentale "Flight Of The Echo Hawk", ma e' una breve boccata di ossigeno, e neanche tanto puro.
"Venerable" offre parecchie occasioni al trio canadese per elaborare spunti diversi: da una parte attacchi di assoluta esasperazione nervosa ("Mako Shark", "The Ugliest Happy You've Ever Seen"), dall'altra agonie pesanti che sprofondano nell'abisso del doom degli Ahab ("Never Was", brano enorme). Quando ci si mettono sanno pure essere isterici e spigolosi quasi quanto i Keelhaul ("Book Of Muscle", "A Wicked Pike") e questo e' un gran complimento.
Poco da obiettare su un gruppo che ha fino ad oggi dimostrato di che pasta e' fatto, ovvero del tipo che vi spacca i denti se provate ad azzannarla. Saranno anche degli ostinati conservatori, ma rimangono senza dubbio tra i piu' attendibili esponenti in un linguaggio sonoro che non ne vuole sapere di estinguersi. Per fortuna.
[Marco Giarratana]
Canzoni significative: The Irate Jumbuck, Book Of Muscle, Never Was, Mako Shark, Bathlith.
|