Abilità tecnica e fantasia sono due caratteristiche che non dovrebbero mancare ad un musicista metal: sia per ideare un riff sia per mettere a fuoco le idee per un disco. Ecco perchè fin dai primordi, estremizzando questo concetto, si è sviluppato l'amato/odiato "progressive metal": Voivod, Watch Tower, Coroner, Mekong Delta tra quelli più schizzati e Queensryche, Fates Warning, Savatage, Crimson Glory tra quelli più "classici". Se siete della prima scuola (quella schizzata) apprezzerete senza ombra di dubbio il secondo lavoro dei Kall, formazione svedese nata da una costola dei Lifelover.
I Kall sono molto particolari perchè prendono varie direzioni, sebbene di fondo ci sia un ambiente di scuola "depressive" a cavallo fra il doom e il black metal. Ma sono forti gli echi settantiani, i viaggi psichedelici stoner rock e una fantasia decisamente non comune. Molto azzeccato l'uso del sassofono di Sofia Hedman, strumento che in questi contesti risulta naturale quanto la chitarra e, purtroppo, poco usato.
Un disco che definirei da "amanti del Roadburn Festival", ovvero per coloro che amano il metal "alternativo", e non scontato. Tecnica e fantasia in "Brand" sono usati per creare un disco stimolante sia per il musicista che per l'ascoltatore. Bello.
[Dale P.]
Canzoni significative: Fervour, Eld.
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