Fontaines D.C., Gilla Band, The Murder Capital hanno tracciato la strada per le band irlandesi di questo decennio con un sound depresso, rumoroso e mai banale. Just Mustard si inseriscono prepotentemente nella loro scia (hanno suonato di spalla ai Fontaines) e con il secondo lavoro buttano in campo l'artiglieria pesante. Il ruolo delle due chitarre si fa più marcato e particolare giocando su suoni e dissonanze ma soprattutto con una timbrica cupa che riesce a far rizzare le antenne anche agli ascoltatori amanti di sonorità heavy. La fanciullesca voce di Katie Ball è distaccata e inquietante nel suo essere a proprio agio nel marasma costruito intorno a lei. La sezione ritmica è lenta e ipnotica.
La grandezza della band, in questo momento, è la capacità di scrivere ottime canzoni che reggono perfettamente il paragone con i maestri. Quali? Il catalogo 4AD e TooPure, l'intera scena shoegaze del passato e del presente, il post punk moderno e passato, l'alternative rock degli anni 90, il noise rock, il dream pop. Paragoni azzardati, sono conscio, ma che non appena avrete preso famigliarità con il prodotto della band non potrà che trovarvi d'accordo.
Tra i più seri candidati di miglior disco rock di quest'anno. Non vi scivolerà addosso tanto facilmente.
[Dale P.]
Canzoni significative: I Am You, Blue Chalk.
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