Chi conosce Julie Christmas non può non amarla. Chi non l'ha mai ascoltata con attenzione probabilmente la liquiderebbe come "l'ennesima cantante femminile nel metal". Julie nasce artisticamente nei primi anni 2000 con i Made Out Of Babies formazione noise metal di New York scoperta da Neurot. La band è sempre rimasta ai margini sebbene i tre dischi pubblicati valgano più di una menzione. Immaginate le Babes In Toyland in versione più pompata. Se li trovate tuffatevi senza indugi. Fu un disco in particolare ad alimentare il culto verso Julie Christmas: l'unico lavoro sulla distanza dei Battle Of Mice intitolato "A Day Of Nights", ad oggi anche abbastanza raro da trovare persino in formato CD. Fu il mio disco dell'anno nel 2006 e ancora oggi è ricordato da tanti, purtroppo consapevoli che non esisterà mai un secondo capitolo. Ci provarono 10 anni dopo i Cult Of Luna ospitandola nell'album "Mariner", sebbene non arrivasse agli apici di "A Day Of Nights" contribuì a cementare ancora di più il culto di Julie.
La ragazza nel mentre aveva pubblicato il primo disco solista "The Bad Wife", ad oggi introvabile in formato fisico e che vedeva John LaMacchia dei Candiria in formazione.
Finalmente arriva il primo vero e proprio disco pensato come un continuum delle esperienze musicali in ambito post-metal e costruito con una band di tutto rispetto: il produttore Andrew Shneider (qui al basso), John LaMacchia (verrà mai il momento di rivalutare i Candiria?), Johannes Persson (Cult Of Luna), Chris Enriquez (batterista nei fantastici Spotlights), Joel Hamilton (Battle Of Mice), Laura Pleasants (Kylesa). Un vero e proprio team da studio che però è in grado di far faville anche dal vivo (testati personalmente al Roadburn del 2023) e che non sono secondi a nessuno in fase di scrittura.
"Ridiculous And Full Of Blood" suona enorme in tutti i sensi: dal punto di vista del suono e della composizione ma si rivolge ad un pubblico specifico fatto di cultori di Julie. Che ameranno senza riserve il disco fatto di urla strazianti, tempi pachidermici, svarioni post rock e atmosfere apocalittiche. L'ennesimo grande disco di un personaggio sfuggente e complicato: una vera artista.
[Dale P.]
Canzoni significative: Supernatural, End Of The World.
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