Mettete insieme un batterista con la mano pesante e una spogliarellista con una decina di casse (di ogni marca e tipo), una chitarra e una voce uscita dagli anni 90. Aggiungetevi una grande devozione verso i Melvins, un contratto con Relapse e questo doppio album (doppio nel senso che dura quanto due LP) che suona quasi come un bignami della musica alternativa degli ultimi 15 anni.
Aria di Nirvana, riff ribassati, Babes In Toyland, un po' di doom psichedelico e una sensazione di scazzo diffusa. Qualcosa vicino al capolavoro ma altrettanto vicina all'indigeribilità, data la lunghezza e la sensazione di soffocante morbosità diffusa ovunque.
Per certi versi orecchiabile, per molti impreciso e indefinito è la solita via di mezzo fra estremo e orecchiabile che fa la gioia di pochi. Ma buoni.
I fan degli anni 90 sbaveranno. Gli indie-kids, ma anche solo i fan della Relapse se ne tengano alla larga.
Totalmente ininfluente, ma affascinante, il fatto che il disco sia un concept sulla rivoluzione francese.
[Dale P.]
Canzoni significative: Armada, Procession A La Guillotine.
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