E quattro. I capolavori di fila di Johnny Cash. E pensare che alla soglia dei 70 anni la sua carriera sembrava finita, e così la sua vita. Rick Rubin l'ha salvato. O, molto più probabilmente, Johnny si è salvato da solo. Arrivare a 70 anni e fare il disco migliore della carriera è un impresa che riesce a pochi. E pensare che di dischi immortali ne ha fatti parecchi. Il disco, ve lo dico subito, è immenso. E pensare che potrebbe essere mio nonno mi commuove ancora di più. Hurt dei Nine Inch Nails e Personal Jesus dei Depeche Mode sono due cover imprevedibili ma allo stesso tempo ovvie. Johnny fa sembrare ovvio proprio tutto. Come non averci mai pensato prima? Bridge Over Trouble Water di Simon & Garfunkel e I'm So Lonesome I Could Cry di Hank Williams sono indubbiamente gli highlights del disco. Calligrafiche ma personali. Intense, uniche. Commuovente nella loro perfezione. Gli ospiti presenti impreziosiscono il tutto: Fiona Apple, Nick Cave, John Frusciante suonano, cantano ma nella loro discrezione sono perfetti. Perfetto è l'aggettivo che si ripete per ogni cosa che fa Cash. Ascoltarlo è un obbligo.
[Dale P.]
Canzoni significative: Tutte
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