Cari amici, qui abbiamo di fronte un disco serio. Ed è italiano. Ed è targato Sub Pop. Molto probabilmente, il signor Dulli (che di nome fa Greg ed era il cantante degli Afghan Whigs) è venuto in Italia ad aiutare commercialmente il gruppo sbagliato. Gli avranno detto: "vai nel paese di Berlusconi, chiedi di un gruppo pop bravissimo che si ispira palesemente al passato, non nascondendo neanche un secondo le sue influenze. Un bel gruppo che mescola splendide melodie con umori psichedelici." e lui, poverino, avrà fatto così. Non rendendosi conto di aver incontrato l'alternativo italiano medio che gli avrà risposto "Afterhours!!".
"Jennifer Gentle" doveva dire!! Ovviamente la storia non è minimamente vera, ma, comunque, Dulli sarà in Italia da almeno un anno e continua a citare fra i suoi gruppi preferiti i Verdena. I Jennifer Gentle, nel frattempo, sbancano nella sua patria (che non è l'Afghanistan) e si fanno amare da chi è minimamente attento alle cose belle.
Come avrete capito dal delirio scritto sopra i JG suonano pop. In una parola "pop-sbilenco-lo-fi-hi-psych". Ma, onestamente, che ce frega di quello che suonano se lo fanno così bene??? Infatti un'etichetta che fino a qualche anno fa produceva boscaioli con la sega elettrica in mano se ne è innamorata all'istante. E voi? Siete ancora lì ad ascoltarvi gli Afterhours?
[Dale P.]
Canzoni significative: Liquid Coffee, I Do Dream You.
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