Quando il post-rock lo dai per morto spunta un disco che ti fa cambiare idea. E' così da più di 20 anni ed è quello che rende interessante ascoltare il genere ancora oggi. Che pur essendo un genere "di ricerca" mantiene fin dagli esordi gli stessi clichè. Stessa cosa per il post-metal, esattamente per lo stesso motivo. Da una parte abbiamo i cloni dei Mogwai, dall'altra quella dei Neurosis, in mezzo per fortuna si inserisce di tanto in tanto un gruppo destabilizzante. Questa volta è il caso dei Sud Coreani Jambinai a cui le etichette, in realtà, stanno molto strette. Il terzo disco "ONDA" viaggia tra arpeggi post-rock, pennate post-metal, ardite costruzioni progressive (metal), una spruzzata di elettronica e tanto, tantissimo folklore sud coreano, impreziosito da strumenti tipici. E' proprio quest'ultimo elemento a rendere interessante la band: note aliene, svisate improvvise, melodie inafferrabili. "ONDA" è un album curioso, sorprendente e sicuramente originale. Se siete in cerca di qualcosa di atipico non perdetelo. Forse un po' troppo "metal" per i puristi del post rock, ma se vi fate questi problemi non dovreste essere da queste parti.
[Dale P.]
Canzoni significative: Event Horizon, Small Consolation.
|