Cinque anni separano "Fluid Existential Inversions" dal precedente lavoro "The Direction Of Last Things", un cambio di formazione (Danny Walker ha lasciato il posto ad Alex Rüdinger) e un cambio di etichetta (da Century Media e Nuclear Blast). La costante è che un disco nuovo degli Intronaut viene salutato con gioia solo da una sparuta minoranza di appassionati. Perchè? Perchè il loro è un genere per certi versi sbagliato: troppo tecnici per il pubblico sludge, troppo sporchi per le orecchie fini del prog metallaro. In realtà è questo il loro più grande pregio: essere unici e proporre certe sonorità con originalità.
"Fluid Existential Inversions" è riassumibile come mix fra primi Mastodon e Voivod. Se non sentite il bisogno di ascoltarlo dopo questa affermazione difficilmente potrò convincervi in altro modo. Riff heavy sludge storti, batteria impazzita, stacchi "cosmici", vocalità robotica sono alcuni degli ingredienti di questo lavoro la cui tecnica non deve essere vista come unico ingrediente per stupire l'ascoltatore. Certo, il quartetto adora complicarsi la vita con scelte di arrangiamento decisamente azzardate ma se volete ascoltare sludge da un punto di vista "alternativo" questo disco è la scelta giusta. Difficilmente ci proporranno mai un "Leviathan" ma "Fluid Existential Inversions" è un contentino a cui non sento di rinunciare.
[Dale P.]
Canzoni significative: Cubensis, Speaking Of Orbs, Tripolar.
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