Le rullate di Grant Hart sono il preludio a un disco che ha segnato profondamente i nuovi percorsi del rock. Una buona parte di quelle bands che fanno (e hanno fatto) riferimento all’ etichetta di “rock indipendente” devono riconoscere l’importanza che “Zen Arcade” ha avuto nella loro musica.
La band, pur avendo radici solide nel terreno dell’ HC, ha saputo andare ben oltre questa esperienza sconfinando nei territori della sperimentazione artistica. E’ così che “Zen Arcade” diventa un portavoce credibile della incertezza degli anni 80. Le urla disperate di Bob Mould ,unitamente alla potenza della musica e alla schiettezza delle parole, impersonano la rabbia giovanile. Il tema attorno al quale ruota il disco è questo. Gli Husker Du sono stati la prima band HC a scrivere un concept-album. La musica arriva dove non arrivano le parole e il disco ,nonostante sia costituito da pezzi di estrazione diversa, è nel complesso, saldamente ancorato al filo conduttore di cui sopra.
Si parlava sopra dell’ eclettismo che caratterizza il terzo lavoro di questo power trio. Ebbene sì, si passa dalla rabbia punk di “Broken home, broken heart” alla violenza HC di “Indecision time”; c’è spazio anche per l’esotismo di “Hare Krsna” che non nasconde aspirazioni psichedeliche riprese poi nella ligericissima “Recourring Dreams”. In quest’ultima canzone la band tocca la punta della sperimentazione sonora con una jam ossessiva in cui le chitarre acide e taglienti di Mould risultano essere abbastanza inquietanti, se ascoltate al buio. Soprattutto il fischio interminabile che trascina questo disco epocale verso la conclusione.
E’ in questa pubblicazione del 1984 che iniziano a distinguersi due modi di intendere la musica differenti (ma non per questo inconciliabili) attraverso gli estri di Bob Mould e di Grant Hart. Questa attitudine caratterizzerà inequivocabilmente i lavori successivi della band. Sinceramente è impresa ardua individuare il migliore tra i due, dato che a una “Chartered Trips” di Mould corrisponde una “Pink turns to blue” di Hart e via di questo passo. Uno dei più grandi meriti del trio di Minneapolis è proprio la dimestichezza con cui è riuscito a fondere questi diversi spunti in un’ unica miscela omogenea, coerente e potente.
Imperdibile per gli amanti del Rock uscito dalla seconda metà degli 80s a questa parte. Una personalità autorevolissima come Kurt Cobain rimase folgorato da questa immensa band e trovò in essa una buona dose d’ispirazione per la sua musica. Serve altro per convincervi ad ascoltare “Zen Arcade”?
[Dani Mani]
Canzoni significative: “Chartered trips”, “pink turns to blue”, “Something I learned today”, “I’ll never forget you”
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