Benchè la qualità dei primi quattro dischi fosse lontana ho amato anche la "svolta major" degli High On Fire: la loro fomula è talmente ben oliata che anche con una produzione più pulita e con un'ispirazione non esagerata è difficile che propongano qualcosa di evitabile. E' però oggettivo che dischi come "The Art Of Self Defense", "Surrounded By Thieves", "Blessed Black Wings", "Death Is This Communion" siano di una pasta molto più pregiata: grezzi, marci, pieni di riff devastanti, assoli alieni e canzoni che squarciano in due le montagne. In una parola: metal.
I successivi (dal 2010 in poi) hanno avuto il merito di far crescere il rispetto nel mondo discografico mentre la fanbase non penso sia aumentata chissà di quanto. I giovani sono distratti da musica più raffinata, pulita e con suoni diametralmente opposti. E con musicisti più "carini". Ciò non toglie che finalmente nel 2018, a 20 anni dalla formazione, la band di Matt Pike abbia vinto il Grammy per la miglior performance metal. Nel mentre ci sono stati problemi di salute del frontman, l'abbandono del batterista, il covid e mille altre menate che hanno portato ognuno per la propria strada. Pike ha realizzato il disco "Pike Vs The Automaton" mentre Jeff si è unito ai Mutoid Man di Brodksy (Cave In) e Koller (Converge) per lo splendido "Mutants" e immagino si sarà divertito parecchio a suonare il basso dal vivo negli Zeke.
Menate che hanno fatto tornare alle origini le motivazioni di Pike di spaccare senza pietà. Dopo aver assunto il fenomenale batterista Coady Willis (Big Business, Melvins) se ne sono tornati ai GodCity Studio di Kurt Ballou tirando fuori quello che è un disco degno di essere affiancato a quelli degli esordi. E anche di sovrastarli per energia, idee e qualità generale. Non è quindi un semplice reboot ma una presa di coscienza: il sound degli High On Fire non è più un semplice tributo a Venom, Motorhead, Hellhammer in versione psichedelica. Quella era la base di partenza per creare gli elementi di un vascello che potesse traghettare i demoni metallici oltre la tempesta. E oggi questo vascello risponde ai comandi di "Cometh The Storm".
L'innesto di Coady è riportato tutta la voglia di dimostrare al mondo che gli High On Fire sono la miglior cosa mai successa al metal negli ultimi 25 anni.
[Dale P.]
Canzoni significative: Burning Down, Darker Fleece.
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