Dopo il seminale "Come On Down" Steve Turner se ne và, infastidito dalle pose metal dei compagni Stone Gossard e Jeff Ament, colpevoli di cercare il successo a tutti i costi sacrificando la purezza musicale. Il tempo darà ragione sì a Turner (Jeff e Stone fonderanno i multimilionari Pearl Jam) ma anche torto dato che i Mudhoney (di cui diverrà chitarrista) in pieno periodo d'oro grunge non si fecero scappare l'occasione di firmare per una major e assicurarsi una pensione di tutto rispetto! Oltretutto dopo quel mitico EP, la Homestead cacciò il gruppo (non ci fece una lira) e se li assicurò l'appena nata Sub Pop. Nel giro di 3 anni i nostri riuscirono a scrivere solo 5 canzoni, che finiranno nell'EP "Dry As A Bone". L'EP forgiò il grunge. Bastava prendere un successivo disco marchiato Sub Pop per capire che tutto deriva da qui. Le chitarre, specialità del produttore Jack Endino (allora negli altrettanto seminali Skin Yard), sono laceranti e toste, mai pompose e belle grezze. Ascoltando le canzoni ci chiediamo cosa potessero avere di metal, ma, allo stesso tempo, non avevano niente di punk. Era una geniale commistione dei due generi, presto chiamato grunge. Se volete sapere la definizione di questo genere cercate tra questi solchi. Bellissima l'iniziale "This Town" e la stoogesiana "Unwind". Nella ristampa che si trova nei negozi ora sono presenti 3 brani inediti (una alternate version di "Searchin'", "Ain't Nothing To Do" dei Dead Boys e "Queen Bitch" di David Bowie) e il primo vero disco della band: "Rehab Doll". L'esordio "adulto" arriverà dopo lo scioglimento e ha poco a che fare con il sound che aveva la band fino ad allora. La musica si rifà allo street in voga in quel periodo e non regala niente di straordinariamente originale come gli EP pubblicati fino ad allora. Sembra una versione grezza e mal prodotta dei futuri Mother Love Bone. I curiosi troveranno comunque qualche episodio notevole.
[Dale P.]
Canzoni significative: This Town, Unwind, Ain't Nothing To Do, Queen Bitch.
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