Sono anni che i Ghost giocano un campionato tutto loro praticamente senza rivali. I tentativi di imitarli difficilmente potrebbero andare a buon fine: immaginario, musica e carisma sono francamente unici e ogni tentativo di sfida risulterebbe ridicola. Ma ciò non vuol dire che non possa esserci un piccolo esercito di band che in qualche modo si infilano nella scia. Che siano i Twin Temple e il loro satanic-doowop, i Lucifer con il loro mix fra Coven e hard rock stradaiolo o gli Uncle Acid And The Deadbeats che mescolano Black Sabbath e psichedelia pop per i fan del sound Ghost più occulto c'è sempre qualcosa da ascoltare. Tutta roba che non a caso arriva dalle fila della Rise Above Records.
Green Lung vengono da Londra e probabilmente sono dei grandi frequentatori del negozio Rise Above gestito da Lee Dorian e da lì avranno imparato ad amare certi suoni. "This Heathen Land" è il loro terzo lavoro dopo due album ottimamente accolti dalla scena "stoner doom" e il primo che esce per Nuclear Blast.
I Green Lung si infilano quindi nel terreno "retro rock" della label tedesca, quella in cui troviamo anche Graveyard, Witchcraft, Blues Pills, Vintage Caravan e Kadavar ma a differenza loro prova a dare una stoccata anche al suono occult rock, sebbene in versione un po' giocattolosa. Tastierine vintage, riff NWOBHM, voce enfatica vengono mixate assieme con una produzione molto radiofonica (la classica Nuclear Blast) che però in questo caso mette in luce in pregi anzichè enfatizzarne i difetti. Difetti che consistono in uno scarso carisma della band priva di gimmick e senza personaggi a cui affezionarsi: sembrerà una sciocchezza ma in questo genere fa sempre la differenza. Però l'ascoltatore è premiato da una serie di ottime canzoni che entreranno in testa in men che non si dica.
Se i precedenti dischi erano più da appassionati "doom" e "occulto" questo suona un po' come il salto che fecero i Witchcraft con il disco "Legend". Per me un disco ampiamente promosso ma sinceramente spero sia solo l'inizio di una lunga carriera ricca di soddisfazioni.
[Dale P.]
Canzoni significative: Maxine (Witch Queen), The Forest Church.
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