Piccoli fan dei Black Sabbath crescono! I londinesi Green Lung dopo un debutto che mise d'accordo tutti i fan del retro rock più heavy tornano con un contratto con la prestigiosa Svart e consegnano un disco che non deluderà chi già li conosce. Non solo, scommetto che saranno in grado di ritagliarsi un grosso spazio fra le pagine delle riviste per nostalgici del rock anni 70 (Classic Rock e simili) e ad entrare in parecchie case. Il loro menu è decisamente ricco. Per quanto si rifacciano alla tradizione Black Sabbath i nostri stanno lavorando per trovare una propria identità. I brani sono lunghi (tra gli 8 e i 10 minuti cadauno) e ricchi di variazioni, assoli e cavalcate hard, in più ogni tanto spunta un tastierino a strizzare l'occhio agli appassionati di progressive, folk e Deep Purple.
Senza starci troppo a girare intorno: "Black Harvest" è un perfetto disco hard rock. La produzione underground inoltre garantisce quella sporcizia che piace tanto a noi amanti dello stoner rock.
[Dale P.]
Canzoni significative: Hyperion, Temple.
|