L'appuntamento annuale con gli inglesi Gnod si chiama "Hexen Valley", che segue di qualche mese l'ottimo "La Mort Du Sens". Il disco è nato quando Paddy Shine si è trasferito a Hebden Bridge in una casa cooperativa vecchia 200 anni. Con formazione rimaneggiata e aperta ha iniziato a jammare e a farsi ispirare dal luogo, sia dal punto di vista lirico che musicale. Ne è venuto fuori un altro splendido tassello della storia della band che non ha mai sbagliato un colpo fino ad oggi. Ci sono brani che sono lunghe jam noise alla Sonic Youth ("Spotlight"), canzoni orecchiabili ma potenti ("Bad Apple" e "Still Runnin'"), psichedelia e stranezze assortite.
Non so per quale motivo i Gnod siano una band poco nota a qualunque latitudine. Sarà la loro natura sfuggente e poco incline alla promozione ma c'è da dire che la loro integrità musicale e morale li rende uno dei monumenti sonori di questi anni. Se non li conoscete iniziate pure ad amarli da questo disco e andate pian piano a ritroso.
[Dale P.]
Canzoni significative: Still Runnin, Spotlight.
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